{"id":490,"date":"2019-05-21T15:48:05","date_gmt":"2019-05-21T15:48:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.giovannispiniello.it\/?p=490"},"modified":"2019-06-02T17:45:43","modified_gmt":"2019-06-02T17:45:43","slug":"la-terra-e-stanca-a-matera","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.giovannispiniello.it\/2019\/05\/21\/la-terra-e-stanca-a-matera\/","title":{"rendered":"La Terra \u00e8 Stanca a Matera. Dal 5 al 28 giugno Biblioteca Provinciale T. Stigliani."},"content":{"rendered":"

\"\"<\/a>Giovanni Spiniello, scultore, pittore, incisore irpino, sar\u00e0 a Matera dal 5 al 28 giugno nella Biblioteca Provinciale T. Stigliani con la sua personale “La Terra \u00e8 Stanca” che ha il patrocinio della Provincia di Matera. Mercoled\u00ec 5 giugno alle 17.00, all’inaugurazione della personale dell’artista nella Sala Laura Battista della Biblioteca provinciale, interverranno Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera, Enrico L. de Capua, dirigente delle attivit\u00e0 culturali<\/p>\n

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della Provincia di Matera,\u00a0l\u2019artista Giuseppe Filardi e l\u2019avvocato Cristiano Losenno che ha curato l\u2019organizzazione dell’evento.\u00a0 Durante l\u2019incontro sar\u00e0 proiettato un video sulle attivit\u00e0 del maestro realizzato da Giancarmine Festa con le musiche del Maestro Mario Cesa.<\/p>\n

Giovanni Spiniello nell\u2019esposizione di Matera racchiude le sue esperienze grafiche, pittoriche e plastiche con la fossilizzazione oggettuale degli anni \u201960, le cartoggettografie e plastoggettografie, i suoi Stiliti italici che saranno posti all\u2019entrata di Piazza Vittorio Veneto, la Semina del Colore e le terraoggettografie del Ciclo la Terra \u00e8 stanca.<\/p>\n

Il maestro irpino conta importanti partecipazioni quali la Biennale di Venezia nel 1968, la Quadriennale di Roma nel 1975, la Seduzione dell\u2019Artigianato a Roma nel 1990 ed \u00e8 stato segnalato da Crispolti su Bolaffi negli anni \u201970.<\/p>\n

\u201cMi sono chiesto – afferma l\u2019artista nella sua dichiarazione di lavoro – a cosa serve l\u2019arte? \u00a0Quale contributo di crescita pu\u00f2 indicare?” “L\u2019arte, per me – continua il maestro – \u00e8 relazione intima di una vita in continua ricerca e sperimentazione. \u00c8 rivolta agli ultimi, fin dagli anni \u201960, dal lavoro di strada nei quartieri di Napoli, sulle aie dei contadini, nei paesi di confine come Quadrelle negli anni 70 e, oggi, Cairano e i paesi dell\u2019entroterra appenninico irpino. L\u2019arte \u00e8 sperimentazione: sociale e tecnica. Gli ambiti dello sguardo sono senza limiti e confini orientati alla denuncia e alla conservazione della memoria. Le mie reminiscenze fossili, le impronte della Fossilizzazione oggettuale degli anni \u201970, rinominate cartoggettografie da Crispolti testimoniano, infatti, il rapporto tra Arte, Natura e Scienza. La catalogazione nelle mie opere delle impronte fossili della biodiversit\u00e0 perduta \u00e8 volta ad archiviare e museificare specie vegetali scomparse, ma ancora presenti nelle mie tracce fossili, a conservare l\u2019impronta progressiva dell\u2019inquinamento e degrado attraverso gli scarti, i rifiuti sovraimpressi nelle materie. L\u2019arte \u00e8 cancellare la linea di terra e percorrere la strada del cielo, dei sogni, delle favole. \u00c8 il gesto del contadino, nella mia Semina del colore. \u00c8 il rapporto intimo e d\u2019amore con la terra e l\u2019albero come relazione di osmosi e denuncia, che parte dalle mie plastoggettografie e continua nell\u2019installazione di arte ambientale e sociale L\u2019Albero Vagabondo che indica le discariche in montagna grazie alle favole e ai disegni dei bambini. La Terra \u00e8 Stanca. Chi la osserva dalla Luna afferma che \u00e8 Bella. Oggi, per\u00f2, bisogna imparare a camminare a piedi scalzi, non lasciare altre impronte, sputando sulla propria madre, con arroganza. E prepotenza\u201d.<\/p>\n\n\n \t

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